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debian
C'è una nuova sottodirectory all'interno della cartella contenente i sorgenti
del programma ed è chiamata debian
. All'interno di questa vi sono
una serie di file che dovranno essere modificati per personalizzare il
comportamento del pacchetto. I più importanti fra tutti questi sono i file
control
, changelog
, copyright
e
rules
, che vengono richiesti per tutti i pacchetti.
control
Questo file contiene diversi valori che dpkg
,
dselect
, apt-get
, apt-cache
,
aptitude
, ed altri strumenti utilizzeranno per gestire il
pacchetto. Il tutto è definito nel Manuale
delle policy di Debian, 5 'File di controllo e loro campi'
.
Questo è il file di controllo che dh_make
crea:
1 Source: gentoo 2 Section: unknown 3 Priority: extra 4 Maintainer: Josip Rodin <joy-mg@debian.org> 5 Build-Depends: debhelper (>= 7.0.50~) 6 Standards-Version: 3.8.4 7 Homepage: <insert the upstream URL, if relevant> 8 9 Package: gentoo 10 Architecture: any 11 Depends: ${shlibs:Depends}, ${misc:Depends} 12 Description: <insert up to 60 chars description> 13 <insert long description, indented with spaces>
(Sono stati aggiunti i numeri di riga.)
Le righe 1-6 contengono informazioni di controllo per il pacchetto sorgente.
La riga 1 contiene il nome del pacchetto sorgente.
La riga 2 indica la sezione della distribuzione in cui il pacchetto sorgente dovrà andare.
Come si sarà notato, Debian è diviso in sezioni: main (il software
libero), non-free (il software non propriamente libero) e
contrib (il software libero che dipende da software non libero).
Sotto queste esistono delle sottosezioni che descrivono brevemente quali
pacchetti vi si possono trovare. Quindi si hanno le sezioni admin
per i programmi dell'amministratore, base per gli strumenti di
base, devel per gli strumenti di sviluppo, doc per la
documentazione, libs per le librerie, mail per client
di posta e demoni associati, net per applicazioni e demoni di
rete, x11 per programmi X11 che non appartengono alle altre
categorie, e tanti altri. Si legga Manuale
delle policy di Debian, 2.4 'Sezioni'
e List of sections in
'sid'
per maggiori informazioni.
Si può quindi cambiare il valore alla seconda riga in x11. (Il prefisso main/ è implicito e può essere omesso.)
La riga numero 3 indica quanto sia importante per l'utente installare questo
pacchetto. Si legga Manuale
delle policy di Debian, 2.5 'Priorità'
per maggiori informazioni.
La priorità optional solitamente viene usata per i nuovi pacchetti che non vanno in conflitto con altri pacchetti con priorità required, important o standard.
La priorità extra solitamente viene usata per i nuovi pacchetti, che andrebbero in conflitto con altri pacchetti che non hanno questa priorità
Le sezioni e le priorità vengono solitamente utilizzate da interfacce come
aptitude
in cui i pacchetti vengono suddivisi e vengono
selezionati quelli predefiniti. Una volta caricato il pacchetto in Debian, il
valore di ciascuno di questi due campi può essere sovrascritto dai manutentori
dell'archivio, in tal caso si verrà avvertiti via mail.
Dal momento che il pacchetto trattato ha una priorità normale e non va in conflitto con altri, si cambierà la priorità a "optional".
La riga 4 indica il nome e l'indirizzo email del manutentore. Ci si assicuri che questo campo includa una testata "To:" valida per un indirizzo mail, perché una volta caricato il pacchetto, il sistema di rilevazione bug la userà per inviare le mail contenenti i bug. Si eviti di utilizzare virgole, 'e' commerciali e parentesi.
La quinta linea include la lista dei pacchetti richiesti per costruire il
pacchetto, ad es. il campo Build-Depends:. Si può, inoltre,
avere una riga contenente il campo Build-Depends-Indep:. (vedere
il Manuale
delle policy di Debian, 7.7 'Relazione tra pacchetti sorgenti e binari -
Build-Depends, Build-Depends-Indep, Build-Conflicts,
Build-Conflicts-Indep'
). Alcuni pacchetti come gcc
e
make
sono richiesti implicitamente, dal pacchetto
build-essential
. Se si ha la necessità di avere altri strumenti
per costruire il pacchetto, questi devono essere aggiunti negli appositi campi.
I campi multipli sono separati con le virgole; si legga una spiegazione sulle
dipendenze binarie per scoprirne di più sulla sintassi di queste righe.
Per tutti i pacchetti creati utilizzando il comando dh
nel file
debian/rules
, è necessario avere "debhelper
(>=7.0.50~)" nel campo Build-Depends:, per aderire
alle policy di Debian che richiedono per l'obiettivo clean.
I sorgenti dei pacchetti che hanno qualche pacchetto binario con il campo "Architecture: any", devono essere ricompilati dal sistema di auto-costruzione.
For source packages which have binary packages only with "Architecture: all", the Build-Depends-Indep field may list all the required packages unless they are already listed in the Build-Depends field to satisfy the Debian Policy requirement for the clean target.
If you are not sure which one should be used, use the Build-Depends field to be on the safe side. [14]
Per scoprire di quali pacchetti si ha bisogno per la compilazione si può eseguire il comando:
$ dpkg-depcheck -d ./configure
Per scoprire manualmente le esatte dipendenze per
/usr/bin/foo
, si esegue
$ objdump -p /usr/bin/foo | grep NEEDED
e per ogni libreria elencata, ad esempio, libfoo.so.6
, si esegue
$ dpkg -S libfoo.so.6
A questo punto si indica la versione -dev di ogni pacchetto come
voce Build-Depends. Se si usa ldd
per questo scopo,
verranno considerate anche le dipendenze indirette, il che potrà portare ad
avere un numero eccessivo di dipendenze.
Il pacchetto gentoo
richiede anche xlibs-dev
,
libgtk1.2-dev
e libglib1.2-dev
per poter essere
costruito, quindi tali dipendenze si aggiungeranno subito dopo
debhelper
.
La riga 6 indica la versione degli standard delle policy Debian che il
pacchetto segue, corrispondenti alle versioni del Manuale delle policy
Debian
che si sono seguite per costruire il pacchetto.
Nella riga 7 si può inserire l'URL della pagina da cui prelevare il pacchetto originale.
La riga 9 indica il nome del pacchetto binario. Questo è normalmente lo stesso nome del pacchetto sorgente, ma non deve essere necessariamente così.
Alla riga 10 viene descritta l'architettura CPU per cui può essere compilato il
pacchetto binario. Si lascerà "any" perché
dpkg-gencontrol(1)
riempa questo campo con un valore adeguato per
ciascuna macchina in cui il pacchetto viene compilato.
Se il pacchetto è indipendente dall'architettura (per esempio, uno script shell
o Perl, o un documento), si cambi questo valore in
"all", e si legga in seguito in Il
file rules
, Sezione 4.4 riguardo l'utilizzo della regola
binary-indep al posto di binary-arch per costruire il
pacchetto.
La riga 11 mostra una delle caratteristiche più potenti del sistema di pacchettizzazione Debian. I pacchetti infatti possono relazionarsi tra di loro in differenti modi. A parte la già nota Depends:, altre relazioni sono Recommends:, Suggests:, Pre-Depends:, Conflicts:, Provides:, e Replaces:.
Gli strumenti di gestione dei pacchetti solitamente si comportano allo stesso
modo quando si occupano di tali relazioni; in caso contrario, il comportamento
verrà spiegato. (si legga dpkg(8)
, dselect(8)
,
apt(8)
, aptitude(1)
ecc.)
Questo è il significato delle relazioni:
Depends:
Il pacchetto non verrà installato a meno che tutti i pacchetti da cui dipende vengono installati. Si usi questa relazione se il programma non funzionerà assolutamente (o sarà praticamente inutilizzabile) a meno della presenza di particolari pacchetti.
Recommends:
Si usi questa relazione per pacchetti che non sono strettamente necessari ma
sono solitamente utilizzati dal programma. Quando un utente installa il
programma, tutte le interfacce probabilmente chiederanno l'installazione dei
pacchetti raccomandati. aptitude
e apt-get
installano i pacchetti raccomandati insieme al pacchetto principale (ma
l'utente può disabilitare questo comportamento predefinito). dpkg
ignorerà questo campo.
Suggests:
Si usi questa relazione per pacchetti che funzionano bene con il programma ma
non sono per niente necessari. Quando un utente installa il programma, tutte
le interfacce probabilmente chiederanno l'installazione dei pacchetti
consigliati. aptitude
può essere configurato per installare i
pacchetti consigliati insieme al pacchetto principale ma questo non è il
comportamento predefinito. dpkg
ed apt-get
ignoreranno questo campo.
Pre-Depends:
Questa relazione è più forte di Depends:. Il pacchetto non verrà
installato a meno che i pacchetti da cui pre-dipende sono stati installati e
correttamente configurati. Si usi questa relazione con molta
parsimonia e solo dopo averne discusso sulla mailing list debian-devel@lists.debian.org
. Leggasi: non utilizzarla affatto. :-)
Conflicts:
Il pacchetto non verrà installato a meno che tutti i pacchetti con i quali va in conflitto siano rimossi. Si usi questa relazione se il programma non funzionerà o causerà gravi problemi se un certo pacchetto è presente.
Provides:
Per alcuni tipi di pacchetto in cui vi sono molteplici alternative sono stati
definiti dei nomi virtuali. Si può trovare la lista completa nel file
/usr/share/doc/debian-policy/virtual-package-names-list.txt.gz
.
Si usi questa relazione se il programma fornisce la funzione di un pacchetto
virtuale esistente.
Replaces:
Si usi questa relazione quando il programma rimpiazza i file di un altro pacchetto, o lo rimpiazza completamente (utilizzato in congiunzione con Conflicts:). I file dei pacchetti indicati saranno sovrascritti con i file del nuovo pacchetto.
Tutti i campi qui descritti hanno una sintassi uniforme. Sono costituiti da una lista contenente i nomi dei pacchetti separati da virgole. Questi possono essere anche costituiti da liste di nomi di pacchetto alternativi, separati da barre verticali "|" (simboli pipe).
I campi possono limitare la loro applicabilità a particolari versioni di ogni pacchetto indicato. Queste versioni sono elencate tra parentesi dopo ogni singolo nome di pacchetto, e dovrebbero contenere una relazione presa dalla lista qui sotto seguita dal numero di versione. Le relazioni permesse sono: <<, <=, =, >= e >> per strettamente inferiore, inferiore o uguale, esattamente uguale, superiore o uguale e strettamente superiore, rispettivamente. Per esempio,
Depends: foo (>= 1.2), libbar1 (= 1.3.4) Conflicts: baz Recommends: libbaz4 (>> 4.0.7) Suggests: quux Replaces: quux (<< 5), quux-foo (<= 7.6)
L'ultima caratteristica che si deve conoscere riguarda
${shlibs:Depends}, ${perl:Depends},
${misc:Depends}, ecc. Queste voci sono sostituite dalle liste
generate da altri componenti di debhelper
quando il comando
dh_gencontrol(1)
viene eseguito.
dh_shlibdeps(1)
farà la scansione alla ricerca di binari e
librerie per determinare le loro dipendenze da altre librerie e individuare in
quali pacchetti si trovano, come libc6
o xlib6g
, dopo
che il pacchetto sia stato costruito ed installato nella directory temporanea.
Questa lista di dipendenze di libreria condivise è utilizzata per
${shlibs:Depends}.
La lista di pacchetti generata da dh_perl(1)
viene utilizzata per
${perl:Depends}.
Alcuni comandi debhelper
possono far si che il pacchetto generato
abbia bisogno di dipendere da altri pacchetti. Questa lista di pacchetti
richiesti è utilizzata per ${misc:Depends}.
Avendo detto ciò, si può lasciare la riga Depends: esattamente
come è ora, si può inserire un'altra riga dopo questa che dica
"Suggests: file", perché gentoo
può
utilizzare alcune caratteristiche fornite dal pacchetto file
.
La riga 12 contiene una breve descrizione del pacchetto. La maggioranza degli schermi degli utenti è larga 80 colonne quindi il contenuto non dovrebbe superare i 60 caratteri. Si cambia questo valore in "fully GUI configurable X file manager using GTK+".
Nella riga 13 va messa la descrizione lunga. Questa dovrebbe consistere in un paragrafo che fornisce più dettagli sul pacchetto. La prima colonna di ogni riga dovrebbe essere vuota. Non ci dovrebbero essere linee vuote, ma si può mettere un singolo "." (punto) in una colonna per simularle. Inoltre non ci dovrebbe essere più di una linea vuota dopo questa descrizione.
Si inseriscono quindi i campi Vcs-* documentati su Developer's
Reference, 6.2.5. 'Version Control System location'
tra la linea 6
e 7. Si supponga che il pacchetto gentoo
è posizionato nel Debian
Alioth Git Service su
git://git.debian.org/git/collab-maint/gentoo.git.
Infine, ecco come appare il file di controllo aggiornato:
1 Source: gentoo 2 Section: x11 3 Priority: optional 4 Maintainer: Josip Rodin <joy-mg@debian.org> 5 Build-Depends: debhelper (>= 7.0.5), xlibs-dev, libgtk1.2-dev, libglib1.2-dev 6 Standards-Version: 3.8.4 7 Vcs-Git: git://git.debian.org/git/collab-maint/gentoo.git 8 Vcs-browser: http://git.debian.org/?p=collab-maint/gentoo.git 9 Homepage: http://www.obsession.se/gentoo/ 10 11 Package: gentoo 12 Architecture: any 13 Depends: ${shlibs:Depends}, ${misc:Depends} 14 Suggests: file 15 Description: fully GUI configurable X file manager using GTK+ 16 gentoo is a file manager for Linux written from scratch in pure C. It 17 uses the GTK+ toolkit for all of its interface needs. gentoo provides 18 100% GUI configurability; no need to edit config files by hand and re- 19 start the program. gentoo supports identifying the type of various 20 files (using extension, regular expressions, or the 'file' command), 21 and can display files of different types with different colors and icons. 22 . 23 gentoo borrows some of its look and feel from the classic Amiga file 24 manager "Directory OPUS" (written by Jonathan Potter).
(Sono stati aggiunti i numeri di riga.)
copyright
Questo file contiene le informazioni sulle risorse del pacchetto, il copyright
e la licenza. Il suo formato non è definito dal Manuale delle policy di
Debian, ma il contenuto si trova in (Manuale
delle policy di Debian, 12.5 'Informazioni di copyright'
). Si può
anche consultare DEP-5:
Machine-parseable debian/copyright
.
dh_make
può fornire un modello di file del copyright, basta
utilizzare l'opzione --copyright per selezionare quello giusto, se
si desidera rilasciare il pacchetto gentoo
sotto licenza GPL-2.
Si devono inserire le informazioni mancanti per completare questo file, come la
fonte utilizzata per recuperare il pacchetto, le informazioni attuali di
copyright e la licenza. Per le licenze più comuni relative al software libero
come, GNU GPL-2, GNU GPL-3, LGPL-2, LGPL-3, BSD, Apache o la licenza Artistic,
è possibile fare riferimento al file appropriato nella directory
/usr/share/common-licenses/
presente su ogni sistema Debian. In
alternativa è necessario includere la licenza completa.
Brevemente, ecco come il file di copyright
del pacchetto
gentoo
dovrebbe apparire:
1 This work was packaged for Debian by: 2 3 Josip Rodin <joy-mg@debian.org> on 2 Wed, 11 Nov 1998 21:02:14 +0100. 4 5 It was downloaded from: 6 ftp://ftp.obsession.se/gentoo/ 7 8 Upstream author: 9 10 Emil Brink <emil@obsession.se> 11 12 Copyright: 13 Copyright (C) 1998-99 by Emil Brink, Obsession Development. 14 15 License: 16 You are free to distribute this software under the terms of 17 the GNU General Public License either version 2 of the License, 18 or (at your option) any later version. 19 20 This package is distributed in the hope that it will be useful, 21 but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of 22 MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the 23 GNU General Public License for more details. 24 25 You should have received a copy of the GNU General Public License 26 along with this package; if not, write to the Free Software 27 Foundation, Inc., 51 Franklin St, Fifth Floor, Boston, MA 02110-1301 USA 28 29 On Debian systems, the complete text of the GNU General 30 Public License version 2 can be found in `/usr/share/common-licenses/GPL-2'. 31 32 The Debian packaging is: 33 34 Copyright (C) 1998 Josip Rodin <joy-mg@debian.org> 35 36 You can redistribute it and/or modify 37 it under the terms of the GNU General Public License as published by 38 Free Software Foundation; either version 2 of the License, or 39 (at your option) any later version.
(Sono stati aggiunti i numeri di riga.)
Si prega di seguire l'HOWTO fornito da ftpmasters ed inviato a
debian-devel-announce: http://lists.debian.org/debian-devel-announce/2006/03/msg00023.html
.
changelog
Questo è un file obbligatorio, che ha un formato speciale descritto nel
Manuale
delle policy di Debian, 4.4 'debian/changelog'
. Questo formato è
utilizzato da dpkg
ed altri programmi per ottenere il numero di
versione, revisione, distribuzione ed urgenza del pacchetto.
Tale file è anche utile allo scopo di aver documentato tutti i cambiamenti che
sono stati fatti. Sarà inoltre d'aiuto agli utenti che scaricano il pacchetto
per vedere se ci sono problemi di cui dovrebbero essere al corrente. Il file
verrà salvato come /usr/share/doc/gentoo/changelog.Debian.gz
nel
pacchetto binario.
dh_make
ne crea uno predefinito, ecco come appare:
1 gentoo (0.9.12-1) unstable; urgency=low 2 3 * Initial release (Closes: #nnnn) <nnnn is the bug number of your ITP> 4 5 -- Josip Rodin <joy-mg@debian.org> Mon, 22 Mar 2010 00:37:31 +0100 6
(Sono stati aggiunti i numeri di riga.)
La riga 1 indica il nome del pacchetto, la versione, la distribuzione e l'urgenza. Il nome deve corrispondere al nome del pacchetto sorgente, mentre la distribuzione dovrebbe essere unstable (o anche experimental) [15] , e l'urgenza non dovrebbe essere cambiata in qualcosa di più alto di low. :-)
Le righe 3-5 sono una voce del registro, in cui vengono documentati i
cambiamenti fatti nella revisione del pacchetto (non dei cambiamenti del
pacchetto originario - c'è un file apposta per questo scopo, creato dagli
autori originali, che verrà installato successivamente
/usr/share/doc/gentoo/changelog.gz
). Supponiamo che il numero di
servizio del ticket ITP fosse "12345". Nuove righe
devono essere aggiunte appena prima della riga più in alto che comincia con
"*" (asterisco). Ciò si può fare con
dch(1)
, o manualmente con un editor testuale.
Alla fine si avrà qualcosa del genere:
1 gentoo (0.9.12-1) unstable; urgency=low 2 3 * Initial Release. Closes: #12345 4 * This is my first Debian package. 5 * Adjusted the Makefile to fix $(DESTDIR) problems. 6 7 -- Josip Rodin <joy-mg@debian.org> Mon, 22 Mar 2010 00:37:31 +0100 8
(Sono stati aggiunti i numeri di riga.)
Si possono leggere ulteriori informazioni sull'aggiornamento del file changelog successivamente in Aggiornamento del pacchetto, Capitolo 9.
rules
Ora si darà uno sguardo alle regole esatte che
dpkg-buildpackage(1)
userà per creare il pacchetto. In realtà
questo file non è che un altro Makefile
, ma diverso da quelli
della sorgente originale. Differentemente dagli altri file sotto
debian
, questo qui è marcato come eseguibile.
rules
Ogni file rules
, come qualsiasi altro Makefile
,
consiste di diversi obiettivi e regole che specificano come gestire il
sorgente. Manuale
delle policy di Debian, 4.9 'Script principale per la creazione:
debian/rules'
ne spiega i dettagli.
La spiegazione breve degli obiettivi è la seguente.
obiettivo clean: ripulire tutti i file compilati, generati ed inutili nella struttura di cartelle del pacchetto. (richiesto)
obiettivo build: costruire tutti i sorgenti per ottenere programmi compilati e documenti formattati nell'albero delle cartelle del pacchetto. (richiesto)
obiettivo install: installare i file in una struttura ad albero
per ogni pacchetto binario nella directory debian
. Se definito,
tutti gli obiettivi binary* dipenderanno effettivamente da
quest'ultimo. (opzionale)
obiettivo binary: creare tutta una serie di pacchetti binari (combinando gli obiettivi binary-arch e binary-indep). (richiesto)[16]
obiettivo binary-arch: creare una serie di pacchetti binari dipendenti dall'architettura (Architecture: any) nella directory padre. (richiesto)[17]
obiettivo binary-indep: creare una serie di pacchetti binari indipendenti dall'architettura (Architecture: all) nella directory padre. (richiesto)[18]
obiettivo get-orig-source: ottenere la versione più recente del pacchetto sorgente originale dal relativo sito. (optional)
Le regole che si vogliono applicare vengono applicate come parametri da linea di comando (per esempio, "./debian/rules build" o "fakeroot make -f debian/rules binary"). Dopo il nome dell'obiettivo si può scrivere il nome della dipendenza, programma o file da cui dipende la regola. Dopo aver fatto questo ci può essere un qualsiasi numero di comandi, separati da TAB. Una nuova regola comincia con la dichiarazione dell'obiettivo nella prima colonna. Le righe vuote e le righe che cominciano con "#" (cancelletto) vengono trattate come commenti e rimosse.
È probabile che adesso ci sia un po' di confusione, ma sarà tutto più chiaro
una volta esaminato il file rules
che dh_make
fornisce in modo predefinito. Inoltre si consiglia di leggere "info
make" per maggiori informazioni.
rules
predefinito
Le nuove versioni di dh_make
generano un file rules
molto semplice ma potente utilizzando il comando dh
:
1 #!/usr/bin/make -f 2 # -*- makefile -*- 3 # Sample debian/rules that uses debhelper. 4 # This file was originally written by Joey Hess and Craig Small. 5 # As a special exception, when this file is copied by dh-make into a 6 # dh-make output file, you may use that output file without restriction. 7 # This special exception was added by Craig Small in version 0.37 of dh-make. 8 9 # Uncomment this to turn on verbose mode. 10 #export DH_VERBOSE=1 11 12 %: 13 dh $@
(Sono stati aggiunti i numeri di riga. Nel vero file rules
, gli
spazi vengono sostituiti da TAB.)
Probabilmente si sarà già familiari con le righe tipo la prima che ricordano
gli script shell e Perl. In pratica indica al sistema operativo che il file
andrà elaborato con /usr/bin/make
.
La riga 10 può essere decommentata per impostare la variabile
DH_VERBOSE ad 1. In tal caso, lo strumento debhelper
fornirà più informazioni come risultato. Questo aiuta a capire cosa stia
succedendo dietro questo semplice file rules
ed ad analizzarne i
problemi. Questo nuovo comando dh
è una parte cruciale dello
strumento debhelper
e non nasconde nulla all'utente.
Lines 12 and 13 are where all the work is done. The percent sign means any
targets which then call a single program, dh
with the target name.
[19] The dh
command is a wrapper script which runs appropriate sequences of
dh_*
programs depending on its argument. [20]
"debian/rules clean" esegue "dh clean"; che a sua volta esegue i seguenti:
dh_testdir dh_auto_clean dh_clean
"debian/rules build" esegue "dh build"; che a sua volta esegue i seguenti:
dh_testdir dh_auto_configure dh_auto_build dh_auto_test
"fakeroot debian/rules binary" runs "fakeroot dh binary"; which in turn runs the following[21]:
dh_testroot dh_prep dh_installdirs dh_auto_install dh_install dh_installdocs dh_installchangelogs dh_installexamples dh_installman dh_installcatalogs dh_installcron dh_installdebconf dh_installemacsen dh_installifupdown dh_installinfo dh_pysupport dh_installinit dh_installmenu dh_installmime dh_installmodules dh_installlogcheck dh_installlogrotate dh_installpam dh_installppp dh_installudev dh_installwm dh_installxfonts dh_bugfiles dh_lintian dh_gconf dh_icons dh_perl dh_usrlocal dh_link dh_compress dh_fixperms dh_strip dh_makeshlibs dh_shlibdeps dh_installdeb dh_gencontrol dh_md5sums dh_builddeb
"fakeroot debian/rules binary-arch" esegue "fakeroot dh binary-arch"; che a sua volta esegue la stessa sequenza di "fakeroot dh binary" ma con l'opzione "-a" aggiunta ad ogni comando.
"fakeroot debian/rules binary-indep" esegue
"fakeroot dh binary-indep"; che a sua volta esegue la
stessa sequenza di "fakeroot dh binary" ma escludendo
dh_strip
, dh_makeshlibs
, e dh_shlibdeps
con l'opzione "-i" aggiunta ad ogni comando rimanente.
The function of dh_*
commands are almost self-evident from their
names. [22] There are few
notable ones worth making (over)simplified explanation here assuming typical
build environment based on Makefile
. [23]
dh_auto_clean
usually executes the following if
Makefile
exists with the distclean target. [24]
make distclean
dh_auto_configure
normalmente esegue i seguenti comandi se esiste
il file ./configure
(argomenti abbreviati for una maggiore
leggibilità).
./configure --prefix=/usr --sysconfdir=/etc --localstatedir=/var ...
dh_auto_build
normalmente lancia il seguente comando per eseguire,
se esiste, il primo obiettivo del Makefile
.
make
dh_auto_test
usually executes the following if
Makefile
exists with the test target. [25]
make test
dh_auto_install
normalmente esegue il seguente comando con
l'obiettivo install se esiste il file Makefile
(riga
spezzata per aumentare la leggibilità).
make install \ DESTDIR=/path/to/package_version-revision/debian/package
Gli obiettivi che richiedono il comando fakeroot
contengono
dh_testroot
. Se non si sta fingendo di essere root utilizzando
questo comando, questo terminerà con un errore.
La cosa importante da sapere riguardo al file rules
creato da
dh_make
, è che il suo contenuto contiene dei semplici consigli.
Funzionerà per la maggior parte dei pacchetti ma per i più complicati non si
esiti a personalizzarlo secondo le proprie esigenze. Le uniche cose che non
vanno cambiate sono i nomi delle regole, perché tutti gli strumenti utilizzano
questi nomi, così come è indicato dalle policy di Debian.
Anche se l'obiettivo "install" non è richiesto, è
comunque supportato. "fakeroot dh install" si comporta
come "fakeroot dh binary" ma si ferma dopo
dh_fixperms
.
rules
Verrà qui spiegata la personalizzazione del file rules
, creato con
il nuovo comando dh
.
The "dh $@" command can be customized as follows. [26]
Add support of the dh_pysupport
command. (The best choice for
Python.) [27]
Install the python-support
package in
"Build-Depends:".
Use "dh $@" as usual. (This is enabled by default)
This handles Python modules using the python-support
framework.
Add support of the dh_pycentral
command.
Install the python-central
package in
"Build-Depends:".
Use "dh --with python-central $@" instead.
This also deactivates the dh_pysupport
command.
This handles Python modules using the python-central
framework.
Add support of the dh_installtex
command.
Install the tex-common
package in
"Build-Depends:".
Use "dh --with tex $@" instead.
This registers Type 1 fonts, hyphenation patterns, or formats with TeX.
Add support of the dh_quilt_patch
and
dh_quilt_unpatch
commands.
Install the quilt
package in
"Build-Depends:".
Use "dh --with quilt $@" instead.
This applies and un-applies patches to the upstream source from files in the
debian/patches
directory for the 1.0 source package.
This is not needed if you use the new 3.0 (quilt) source package.
Add support of the dh_dkms
command.
Install the dkms
package in
"Build-Depends:".
Use "dh --with dkms $@" instead.
This correctly handles DKMS usage by the kernel module package.
Add support of the dh_autotools-dev_updateconfig
and
dh_autotools-dev_restoreconfig
commands.
Install the autotools-dev
package in
"Build-Depends:".
Use "dh --with autotools-dev $@" instead.
This updates and restores config.sub
and
config.guess
.
Add support of the dh_autoreconf
and
dh_autoreconf_clean
commands.
Install the dh-autoreconf
package in
"Build-Depends:".
Use "dh --with autoreconf $@" instead.
This updates the GNU Build System files and restores them after the build.
Add support to the bash
completion feature.
Install the bash-completion
package in
"Build-Depends:".
Use "dh --with bash-completion $@" instead.
This installs bash
completions using configuration file at
debian/package.bash-completion
.
For sources using Autotools, use combination of above as "dh --with autotools-dev --with autoreconf $@" to be most current with the GNU Build System.
Molti comandi del tipo dh_*
, invocati da dh
, possono
essere personalizzati modificando i rispettivi file di configurazione nella
directory debian
. Si veda Altri file
nella directory debian
, Capitolo 5 per la personalizzazione di
tali caratteristiche.
Alcuni comandi del tipo dh_*
, invocati da dh
, possono
richiedere la propria esecuzione con alcuni parametri o in aggiunta ad altri
comandi da eseguire contestualmente o al posto dei comandi originali. In tali
casi viene creato nel file rules
l' obiettivo
override_dh_foo aggiungendo una regola solo per il
comando dh_foo
che si intende modificare.
Fondamentalmente tale regola dice "esegui me al posto di".
[28]
Si noti che i comandi dh_auto_*
tendono a fare più di quanto si
sia qui illustrato in questa ultra-semplificata spiegazione per tenere in conto
tutti casi limite. L'utilizzo di comandi semplificati nell'obiettivo
override_dh_* è una cattiva idea in quanto potrebbe annullare
molte delle caratteristiche utili di debhelper
.
Se si vogliono registrare i dati di configurazione di sistema del pacchetto
gentoo
nella directory /etc/gentoo
invece che nella
solita directory /etc
, si può sovrascrivere il parametro
predefinito --sysconfig=/etc dato dal comando
dh_auto_configure
al comando ./configure
nel modo
seguente. [29]
override_dh_auto_configure: dh_auto_configure -- --sysconfig=/etc/gentoo
I parametri immessi dopo -- vengono aggiunti dopo i parametri
predefiniti dei programmi eseguiti pr sovrascriverli. Utilizzare il comando
dh_auto_configure
è preferibile rispetto al comando
./configure
dal momento che sovrascriverà esclusivamente il
parametro --sysconfig e manterrà gli altri parametri del comando
./configure
.
Se il Makefile
di un sorgente per il pacchetto gentoo
necessita che venga specificato l'obiettivo build per essere
costruito [30], basterà creare
l'obiettivo override_dh_auto_build pe abilitarlo.
override_dh_auto_build: dh_auto_build -- build
Questo ci assicura che $(MAKE) verrà eseguito con tutti i parametri predefiniti
del comando dh_auto_build
ed il parametro di build.
If Makefile
of a source for gentoo
requires you to
specify the packageclean target to clean it for Debian package
instead of the distclean or clean targets in the
Makefile
file, you create an override_dh_auto_clean
target to enable it.
override_dh_auto_clean: $(MAKE) packageclean
Se il Makefile
di un sorgente per il pacchetto gentoo
contiene l'obiettivo test che non vuole essere eseguito nel
processo di costruzione del pacchetto Debian, si può utilizzare l'obiettivo
override_dh_auto_test per saltarlo.
override_dh_auto_test:
If gentoo
has an unusual upstream changelog file called
FIXES
, dh_installchangelogs
will not install that
file by default. The dh_installchangelogs
command requires
FIXES
as its argument to install it. [31]
override_dh_installchangelogs: dh_installchangelogs FIXES
When you use the new dh
command, use of explicit targets such as
the ones listed in Obiettivi del file rules
,
Sezione 4.4.1 except get-orig-source target may make it
difficult to understand their exact effects. Please limit explicit targets to
override_dh_* targets and completely independent ones, if
possible.
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Guida per il nuovo Maintainer
version 1.2.19, 2010-05-31 13:48:35 UTCjoy-mg@debian.org
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